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NARRAZIONE DI ARCHETIPI

PACHAMAMA –  “In nome della Grande Madre” Dr. Carlo Piazza 

In questi tempi smarriti e confusi, ognuno alla ricerca di un senso quotidiano dell’esistere – lo ammettiamo o no, anche se celati nella sicurezza apparente di un Credo religioso o di una Regola sociale – non riusciamo a trovare rifugio rassicurante nemmeno nella nostra amica Madre Terra. Ambivalente come noi, su di lei e da lei generati, su di lei perenni migranti, la rispettiamo solo finché ci conviene al momento del nostro esistere. La lungimiranza e l’immortalità del Mito fanno tremare solo per poco la stabilità del nostro effimero oggi. Maltrattiamo la Terra Madre perché non riconosciamo che è Grande, ma un attimo prima di soccombere alla sua furia esclamiamo sempre e solo Mamma!

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ARCHETIPO e RELAZIONE  in ESPERIENZA PSICOLOGICA e RELIGIOSA.

Prof. Eli Weisstub –  Seminario per Scuola S.P.P.I.E. H. Bernheim  del 19.11.2005

In questa relazione enfatizzo l’importanza dell’aspetto della relazione, che manca nella teoria junghiana. Partendo dal lavoro del filosofo Martin Buber, dimostrerò che la relazione è essenziale sia nell’esperienza psicologica che in quella religiosa. L’archetipico è anche fondamentale, ma non è adeguato per lo sviluppo dell’ “intera” persona. Alla fine, benché apparentemente in conflitto, i due approcci, l’archetipico e il relazionale, possono essere complementari.  Sosterrò anche che un approccio religioso che derivi unicamente da una fonte intrapsichica archetipica manca della dimensione della relazione con un Dio trascendente, che può manifestarsi oltre la psiche quanto entro la psiche .L’elemento della fede si basa sulla relazione nei confronti di un tale Dio o Creatore. La teoria Junghiana preclude l’esistenza di un tale Dio e nega l’esperienza della fede, che è centrale all’esperienza psicologica e religiosa della maggior parte delle persone.

 

 

Nel febbraio del 1952, la rivista tedesca ‘Merkur’ pubblicò un articolo di Martin Buber “Religione e Pensiero Moderno”. L’articolo critica Jung di “oltrepassare con estrema licenza i confini della psicologia”, quando prende posizione riguardo la religione. La replica di Jung, “Religione e Psicologia” fu pubblicata nel maggio del 1952, su “Merkur” (e nello stesso numero c’era una breve risposta da parte di Buber).

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