Divinizzazione delle immagini archetipiche
Prof. Eli Weisstub – Seminario per Scuola S.P.P.I.E.
H. Bernheim del 19.11.2005
Jung contribuì alla nostra comprensione dello sviluppo religioso rendendoci consapevoli che possiamo essere guidati dalla nostra propria immagine/i-Dio, come esse si manifestano nel processo di individuazione. L’accesso alla fonte spirituale è interiore e non ha bisogno di essere mediata da un’immagine-Dio rappresentata esternamente. In psicologia analitica un aspetto della psiche, l’archetipo-Sé, è stato divinizzato e identificato come l’immagine-Dio. (CW 11,§ 231) La divinizzazione degli archetipi del Sé (immagini-Dio), se presa concretamente (come fece Jung) rappresenta un’incarnazione di Dio in un uomo empirico, che risulta nella creazione di un'”entità uomo-Dio”. (CW 11, §758). Quest’immagine-Dio archetipica può servire a guidarci spiritualmente, ma può condurre all’inflazione psichica. Jung riconobbe che la presenza dello spirito divino porta alla “Cristificazione di molti” che può condurre a conflitti insostenibili”. (CW 11 § 758).
Riconoscere l’ombra personale e i limiti umani – comprese le limitazioni della nostra psiche – produce un’umiltà che aiuta a diminuire la tendenza all’inflazione psichica. Riconoscere e analizzare le personali e interpersonali influenze di sviluppo sull’esperienza religiosa e rispettare le differenze individuali e culturali nelle immagini-Dio potrebbe aiutare a impedire l’inflazione spirituale che inevitabilmente porta ai conflitti religiosi e alla guerra – tutto in nome di Dio. Valorizzando la relazione, che si tratti dei nostri simili umani o degli animali o delle piante nel nostro mondo, può aiutarci a renderci conto che siamo tutte creature e parte di una creazione. Anche se non accettiamo l’esistenza di un Creatore-Dio, abbiamo bisogno di riconoscere che noi, come creature su questo pianeta dobbiamo collaborare uno con l’altro per la nostra comune sopravvivenza.